Partiamo per la Francia e facciamo rotta verso il Perigord alla scoperta del castello des Milandes, croce e delizia di Josephine Baker, una grande artista del secolo scorso la cui simpatia, generosità e coraggio hanno lasciato un segno indelebile nella memoria dei francesi. In questo castello da favola immerso nella dolce campagna francese, Josephine Baker trascorse gli anni più belli della sua vita e realizzò il suo sogno più grande: la fondazione della Rainbow Tribe. Visitare le sale del castello des Milandes è un po’ come ripercorrere le tappe fondamentali della vita di questa donna straordinaria.
Il castello des Milandes di Josephine Baker
Il castello des Milandes si trova a una manciata di chilometri dalla stupenda Sarlat nel Perigord Noir. Placidamente adagiato in cima a un’altura sulle sponde della Dordogne, è circondato da uno splendido giardino alla francese.
L’edificio venne costruito nel 1439 per volere dei signori di Caumont e conserva ancora oggi tutti gli elementi dell’architettura dell’epoca come le finestre a bifora, le scale a chiocciola e le torri. Venne abbandonato subito dopo la rivoluzione francese e alla stregua di una Bella Addormentata, dimenticato da tutti, cadde in un sonno lungo un secolo. I panni del principe azzurro, in questo caso, vennero rivestiti dal ricco industriale Charles-Auguste Delbret-Claverie. Agli inizi del XX secolo, fece intraprendere ingenti lavori di restauro che durarono anni. Alla costruzione originale vennero aggiunti romantici balconi, figure allegoriche , ma soprattutto venne creato il magnifico giardino alla francese attinente al castello e una piccola fattoria.
Questi giganteschi lavori ridettero lustro all’edificio, restituendogli tutto il fascino che i vecchi castelli hanno da sempre saputo esercitare sull’animo umano. A questo fascino neanche Josephine Baker seppe resistere. Fu così che l’artista decise di fare des Milandes il proprio domicilio.
Chi era Josephine Baker?
Nei mesi scorsi Josephine Baker è tornata alla ribalta in seguito alla decisione del presidente Macron di farla entrare nel Pantheon di Parigi, il luogo dedicato alla memoria di coloro che hanno segnato la storia francese. Josephine Baker diventerà così la prima donna nera ad essere commemorata in questa necropoli laica insieme a personaggi del calibro di Marie Curie, Voltaire e Rousseau.
Ma quali sono stati i meriti di questa grande artista e soprattutto che cosa la lega al magnifico castello des Milandes immerso nella dolce campagna francese del verdissimo Périgord?
Una ragazza del Missouri a Parigi
Josephine Baker nasce presso una modestissima famiglia a Saint-Louis nel Missouri. È il 1906, un’epoca in cui la segregazione razziale era moneta corrente in tutto il sud degli Stati Uniti. Ad appena quattordici anni inizia a lavorare come ballerina nei teatri di Saint-Louis e di New-York. Grazie al suo straordinario talento viene notata da Caroline Dudley, moglie di un funzionario dell’ambasciata americana a Parigi, che le propone di seguirla nella Ville Lumière per prendere parte allo spettacolo musicale Revue Nègre. Ed è proprio su un palcoscenico della capitale francese che la giovanissima Josephine Baker, con indosso soltanto una collana e un gonnellino di banane ormai passato alla storia, manda il pubblico in visibilio con i suoi movimenti sensuali e disinibiti ma nel contempo buffi e giocosi che faranno di lei una vedette internazionale.
Il castello des Milandes e Josephine Baker
Josephine Baker è già una star internazionale quando durante un viaggio nel Périgord vede per la prima volta il castello des Milandes . È il 1937. Per l’artista è un vero e proprio colpo di fulmine: un castello nel cuore della campagna francese circondato da un enorme parco e bagnato dalla Dordogne! Sarebbe stato il luogo ideale in cui vivere! Detto fatto. Dopo averlo preso in affitto per qualche anno, Josephine Baker e Jo Bouillon ne diventano proprietari nel 1947, celebrando le loro nozze proprio nella cappella del castello.
Josephine Baker al servizio della Francia
La vita spensierata che l’artista, tra una tournée e l’altra, conduce nella tenuta del castello però, viene in qualche modo offuscata dallo scoppio della seconda guerra mondiale. Ma fu proprio allora che Josephine Baker dimostrerà tutto il suo coraggio e il suo amore per la Francia, di cui divenne cittadina nel 1937.
L’artista si arruola nei servizi segreti e si distingue per le sue azioni di controspionaggio. Facendo leva sul suo statuto di star internazionale viaggia di paese in paese raccogliendo così informazioni importantissime dal punto di vista strategico sul nemico. Per il servizio reso alla nazione, nel 1961 verrà decorata con la medaglia della legione d’onore.
Josephine Baker, il castello des Milandes e la Rainbow Tribe
Alla fine della guerra, Josephine Baker continuerà a militare per i diritti civili dei neri. Negli Stati Uniti finanziò e sostenne la National Association for the Advancement of Colored People. Il suo entusiasmo travolgente e il suo desiderio di essere madre la porteranno a creare alle Milandes un progetto quanto mai ambizioso: le village du monde, ovvero il luogo della fratellanza universale. Un luogo in cui accudire e crescere la sua piccola Rainbow Tribe, ossia “la tribù arcobaleno” costituita dai 12 bambini provenienti dai quattro continenti che questa donna straordinaria aveva adottato in occasione dei suoi viaggi intorno al mondo.
La fine di un sogno
Che Josephine Baker avesse un cuore d’oro e una generosità fuori dal comune è cosa innegabile. Purtroppo, a fare da contraltare a questa sua prodigalità vi era una certa ingenuità e un’innata tendenza a fidarsi troppo delle persone. Fu proprio questo che, se sommato alla sua incapacità nella gestione di un progetto così ambizioso come quello del castello des Milandes, segnò il suo declino. Separatasi dal marito nel 1960, l’artista erode progressivamente il suo patrimonio finanziario, cosa che la porterà nel 1968 alla rovina quando il castello venne venduto all’asta e lei espulsa senza troppi complimenti.
Alcune fotografie esposte all’interno del castello des Milandes ritraggono una Josephine Baker ormai sessantenne che, stanca e provata, rifiuta caparbiamente di abbandonare l’uscio di casa sul quale aveva trascorso la notte avvolta in una coperta. Sono immagini molto toccanti.
Ad offrirle aiuto e sostegno fu la principessa Grace di Monaco. Quest’ultima l’aiutò ad acquistare un appartamento sulla Costa Azzurra. L’ultimo spettacolo di Josephine Baker ebbe luogo il 9 aprile 1975 a Parigi. Morirà tre giorni dopo, vittima di un ictus.
Il castello oggi
Nel 2001, il castello des Milandes venne acquistato da Henri e Claude de Labarre, e dal 2006 esso appartiene alla loro figlia Angélique de Saint-Exupéry.
Nella stagione estiva è possibile assistere a una interessantissima dimostrazione della nobile arte della falconeria, durante la quale una decina di maestosi uccelli fra cui falchi, gufi e civette sfrecciano in picchiata sfiorando la testa del pubblico. La pelle d’oca è assicurata.
Dopo la visita vi consiglio di visitare il parco e magari fare una sosta alla brasserie che propone piatti tipici della regione. E per scoprire cosa c’è da vedere nei ditorni date un’occhiata a Périgord e Quercy.
Per più informazioni riguardo gli orari d’apertura, potete consultare il sito ufficiale del castello: Milandes (informazioni in francese e in inglese).
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15 Responses
Sì, anche se la felicità non è stata lunghissima…
Conoscevo la storia della grande Josephine Baker, ma non che avesse vissuto in questo bellissimo posto. È bello sapere che qui è stata felice con la sua grande famiglia.
Ho visitato il castello e tutta la regione circostante tre anni fa, conoscevo in parte la figura di Josephine Baker (vero nome Freda Josephine McDonald) e ne sono rimasta affascinata. Sono veramente contenta che il presidente francese Macron abbia scelto il suo ingresso al Pantheon il 30 novembre 2021, anniversario della sua naturalizzazione come cittadina francese.
Una star al servizio dei servizi segreti, una donna coraggiosa al servizio del suo paese. Non conoscevo questa storia! Bellissimo l’arredamento interno al castello.
Io adoro i castelli e questo mi sembra veramente stupendo. Ti ringrazio di avermelo fatto conoscere perchè senz’altro quando andrò in quella zona lo visiterò.
Che storia commovente! Non conoscevo questo castello, nè la storia di Josephine Baker.
Grazie per averci raccontato di loro!
Adoro i castelli francesi e tu mi stai facendo scoprire una zona meravigliosa, quella del Perigord! Non conoscevo poi questa grande donna e artista e mi spiace di leggere che ha dovuto lasciare il castello a causa dei debiti contratti. Sicuramente rimarrà per sempre nel cuore dei francesi e non solo!
Ti assicuro che vedere le foto che la ritraggono accovacciata sull’uscio di casa mi hanno fatto venire il magone.
Sono passata dal Perigord senza visitare questo bellissimo castello. Mi sono dedicata a borghi medievali e altre bellezze, che in questa zona abbondano. I castelli francesi hanno un fascino speciale: tornerò sicuramente perché è una zona bellissima!
Il castello dev’essere davvero bellissimo all’interno ma è la storia della Baker ad avermi affascinato davvero. Dopo anni a fare del bene, essere sfrattata dal castello non dev’essere stato facile da accettare.
Ho visitato il Périgord e ho trascurato questo castello! Onestamente non sapevo chi fosse Joséphine Baker prima di sentirne parlare in televisione. Davvero una donna straordinaria e molto coraggiosa, purtroppo anche altrettanto sfortunata
Adoro i castelli ma effettivamente questo non lo conoscevo . Davvero interessante anche la storia di Josephine Baker.
Non conoscevo questo castello né tantomeno la storia della proprietaria, molto interessante e un altro pezzo di Francia splendido da conoscere.
Non conoscevo questo castello. E’ stato davvero molto bello scoprire le gesta della proprietaria in questo articolo. Una donna d’altri tempi ma che facendosi conoscere ai posteri in questo modo, lasciando visitare la sua dimora, sarà senza dubbio di esempio per le generazioni future.
Che articolo interessante! Quando visito un luogo sono sempre molto curiosa di sapere chi lo abitava, cosa faceva, come viveva. Grazie per avermi fatto conoscere una nuova artista 🙂