Cosa vedere in Provenza al castello Les Baux de Provence
Un weekend alla scoperta di città fiabesche, cittadelle vertiginose, e panorami mozzafiato che ispirarono Dante e Petrarca. Si parte alla volta dell’impressionante complesso del Castello Les Baux de Provence .
La Provenza è una di quelle terre che sembrano essere entrate a far parte dell’immaginario collettivo. Solo il suo nome, infatti, evoca secoli di storia, di lotte e di battaglie. Magari ci fa persino tornare in mente qualche verso dei troubadours. Provenza fa anche rima con paesaggi baciati dal sole, cieli azzurri e colori a profusione. Non per nulla è una terra che è stata celebrata da tutte le arti: cinema, teatro, letteratura, pittura e musica.
Quando partire
Avendo la fortuna di vivere nel sud della Francia, ho avuto modo di percorrere la Provenza in lungo e in largo e sono giunta alla conclusione che vi sono luoghi che danno il meglio di sé in determinate stagioni. Ad esempio, la primavera è il momento ideale per visitare Avignone e Les Baux de Provence. Infatti, il Mistral, che sferza tutta la valle del Rodano durante l’inverno, in primavera perde un po’ della sua forza e, complice il piacevole aumento della temperatura, la natura si risveglia, ricoprendo di fiori selvatici le colline circostanti. Ah , dimenticavo: i monumenti storici e i siti turistici non sono ancora presi d’assalto dalle orde di turisti e i prezzi degli hotel sono ancora più che ragionevoli.
Per un week end di due/tre giorni, consiglio di prenotare l’albergo ad Avignone e, venendo dall’Italia, di iniziare la visita da Les Baux de Provence.
Il castello Les Baux de Provence
Per parcheggiare vi sono diverse soluzioni. Quella che vi consiglio io (a condizione che vi piaccia camminare e che una breve salitina non vi faccia inorridire) è indubbiamente la più scenografica. Avrete modo di ammirare la cittadella da tutti i lati.
Lasciate l’auto nei pressi dell’Hotel Le Mas d’Aigret sulla D27A (parcheggio a pagamento) e proseguite a piedi per circa 100 m fino ad arrivare a un tornante ai piedi della cittadella. Sulla sinistra parte un sentiero che in pochi minuti vi condurrà al bassorilievo rupestre di epoca gallo-romana raffigurante tre figure umane. Gli abitanti del posto vi riconobbero le Trémaïé, ovvero le tre Marie: Maria Maddalena, Maria Salomé e Maria di Giacomo le quali, secondo la leggenda, approdarono in barca proprio in Provenza per convertire la regione alla fede cristiana. Addossata alla stele, come per sorreggerla, vi è la cappella eretta nel 1845 che fu meta fino al secolo scorso di pellegrinaggio
Proseguendo sul sentiero si gira attorno alla rocca e si arriva alla statua della Madonna nera. Ben presto si giunge a un parcheggio. Qui, seguendo le indicazioni, si intraprende la salita al villaggio fino ad arrivare alla Porte d’Eyguières, uno degli ingressi alla cittadella.
Oltrepassata la porta, eccoci immersi nel cuore di Les Baux, uno dei più bei borghi di Provenza, che dà il suo nome alla bauxite, particolarmente abbondante nella zona.
Se come me siete patiti di musica, per calarvi nell’atmosfera, andatevi a riascoltare quella vecchia canzone di Angelo Branduardi che parla proprio di questo luogo:
La casa sua il signore di Baux
l’ha costruita sui sassi…
Passi di mille cavalieri
segnano i suoi sentieri…
E come dare torto al testo? In cima a un impressionante sperone roccioso si stagliano le rovine della cittadella che fu un tempo simbolo della potenza e ricchezza dei signori di Baux. Secondo una leggenda, questi ultimi sarebbero stati addirittura i discendenti di Baldassarre (Baltazar), uno dei re magi.
Del suo passato glorioso il sito conserva alcune torri, le mura del castello e della cappella nonché tracce di abitazioni del XVI secolo. Inoltre, disseminati qua e là, si trovano alcuni esemplari di antiche macchine da guerra, arieti e diversi tipi di catapulte.
Dall’alto della fortificazioni il panorama si estende su tutto il massiccio delle Alpilles e buona parte della regione di Aix e Arles. Ben visibile dall’alto delle sue torri è la Val d’Enfer, un impressionante caos roccioso ricco di grotte e passaggi sotterranei. La fantasia popolare lo vuole covo di streghe e folletti, e secondo la tradizione avrebbe addirittura ispirato Dante nella scrittura dell’Inferno.
E proprio all’ingresso della strada che conduce a questo luogo magico, troverete les Carrieres de lumières, ovvero delle antiche cave in disuso che dal 1978 sono diventate teatro di spettacoli son et lumières.
Attraverso il sapiente gioco dei proiettori sulle immense pareti della cava e la diffusione di musiche suggestive, il visitatore viene trasportato all’interno di alcune delle più belle e famose opere d’arte di tutti i tempi.
Quanto a noi, vi do appuntamento fra due settimane per la seconda parte di “Cosa vedere in Provenza”. Partiremo alla scoperta di Avignone e dei suoi dintorni.
Intanto, se volete qualche ulteriore suggerimento su cosa vedere in Provenza e Costa Azzurra, ecco il link ai miei post:
6 Responses
Io adoro gli antichi castelli . Sono stata in Provenza ma questo me lo sono perso. Devo assolutamente recuperare, grazie delle dritte.
Frequento molto la Provenza che è una regione che adoro e, come te, credo che ogni angolo abbia la sua stagione. A Les Baux sono stata un paio di volte e l’ho apprezzata moltissimo un pomeriggio d’inverno con pochi turisti e un freddo micidiale e proprio in quell’occasione ho pensato alla canzone di Branduardi immaginandomi i cavalieri…Non sono mai salita dal sentiero che hai suggerito tu, quello che passa dalle Tre Marie, lo farò sicuramente per godermi il panorama
La Provenza ti resta nel cuore. Saranno i suoi colori, il Mistral, l’accento dei suoi abitanti, la sua storia millenaria…
Bellissima Lex Baux! A leggere le tue descrizioni mi hai fatto tornare indietro di 15 anni, quando vivevo li vicino
La Provenza è bellissima anche nei primi mesi d’autunno. Fa meno caldo, c’è meno confusione e i villaggi ritornano alla loro autenticità.
Visitare la Provenza è sempre stato un mio sogno nel cassetto e vedere le tue fotografie mi fa innamorare ancora di più di questa regione francese! Questa estate avremmo dovuto fare un giro della Francia ma, purtroppo, è saltato tutto! Spero di rifarmi presto!