Udite, udite! Al mio blog Meraviglieuropa è stato da poco conferito il riconoscimento Sunshine Blogger Award….
Perbacco, questa non me l’aspettavo! Ne sono felicissima e lusingatissima e tengo a ringraziare Eliana di https://donnavagabonda.com/blog/ (che ora se la sta spassando al fresco in Scozia, beata lei…) per avermi selezionata.
Di che cosa si tratta esattamente?
The Sunshine Blogger Award è un riconoscimento virtuale che i blogger assegnano ad altri blog per premiare la loro creatività e il loro coinvolgimento.
Vediamo quali sono le regole.
Dopo essere stati nominati da un altro blogger dovete:
1) Ringraziare e menzionare il blogger che vi ha scelto.
2) Rispondere alle domande che vi ha elencato assieme alla nomination.
3) Nominare altri blogger (da 5 a 10) ritenuti validi.
4) Preparare per loro altre domande (da 10 a 15).
5) Elencare le regole e mostrare il logo del Sunshine Blogger Award sul blog.
Ecco le mie risposte alle domande di donnavagabonda.com
1) Qual è il viaggio più lungo che hai fatto? E quello più corto?
Il mio viaggio più lungo è stato in Malesia e Thailandia, dove ho soggiornato per circa un anno insegnando l’inglese, praticando il qi gong e il tai qi chuan e dedicandomi alla mia passione: le immersioni subacquee.
Il mio viaggio più corto? Domanda difficilissima. Per me tutti i viaggi, anche quelli oggettivamente lunghi, sono sempre troppo corti…. Specialmente i viaggi di lavoro. Mi è capitato di dover andare in città bellissime (a Lille, ad esempio, o più recentemente a Milano), e di non aver assolutamente il tempo di visitarle, se non di sfuggita, cronometro alla mano, per paura di perdere l’aereo.
2) La città che ti è piaciuta di più? E quella invece che ti ha deluso?
Se c’è una cosa che ho imparato nel corso dei miei viaggi è che il nostro stato d’animo e le nostre emozioni giocano un ruolo fondamentale nel nostro apprezzamento di un determinato luogo.
Vi faccio un esempio: la prima volta che vidi Bucarest – doveva essere suppergiù il luglio 1998 – la città mi fece una pessima impressione. Mi parve sporca, caotica, rumorosa e del tutto priva di fascino, mentre quando vi tornai per l’Erasmus l’anno successivo, la trovai effervescente e culturalmente stimolante.
Questione di punti di vista e di aspettative. La prima volta mi aspettavo di trovare la Romania bucolica di cui avevo letto nei libri di folklore e sì, lo confesso, anche qualche riferimento a Dracula. La seconda volta, invece, mi sono lasciata trasportare dalla sua atmosfera, e ne serbo tuttora un bellissimo ricordo.
3) La meta più lontana che hai raggiunto?
Il posto più remoto che ho visitato è l’Australia. All’epoca, essendo ancora un’avventurosa studentessa squattrinata, dovetti optare per la compagnia aerea più economica. E pazienza se ci avrei messo il doppio del tempo ad arrivare a destinazione. Il risultato fu un viaggio di circa 48 ore, tutt’altro che rilassante, con partenza in treno da Torino Porta Nuova in direzione di Milano Malpensa; imbarco sul volo della Korean Airlines con scalo di 14 ore a Seoul, e atterraggio finale a Sydney nel cuore della notte. E non venitemi a parlare di jet lag!
4) Hai mai viaggiato da sola/o? Lo faresti o rifaresti?
Sì, pochi mesi dopo la laurea sono partita da sola per la Repubblica Domenicana, dove mi sono fermata per 9 mesi circa. La cosa divertente è che avevo appena firmato un contratto di lavoro in Ungheria, dove avrei dovuto trasferirmi a breve. Ma non fu così. Il destino mi mise fra le mani l’ annuncio di una scuola di Santo Domingo che cercava insegnanti d’italiano. Due settimane più tardi ero già ai Caraibi.
5) Il cibo più strano che hai assaggiato in viaggio?
In Thailandia mi capitò di mangiare una pietanza talmente strana che mi riesce persino difficile descriveverla. Anzi, diciamolo chiaro e tondo: non ho la minima idea di che cosa fosse.
Mi trovavo nella periferia di Ayutthaya, fuori dalla zona turistica; avevo una fame da lupi e gli unici ristoranti in zona erano frequentati esclusivamente dalle persone del posto (che ovviamente non parlavano inglese).
Dopo alcuni minuti di esitazione, indicai col dito le pietanze che, a mio avviso, non mi avrebbero causato uno choc gastronomico-culturale troppo severo. Escludendo per prudenza tutto quello che mi faceva pensare a insetti, ragni, cavallette e compagnia bella, optai per una zuppa di verdure con noodles e qualcosa dalla consistenza gelatinosa e dal gusto non proprio consueto (l’odore, giusto per rendere l’idea, era quello che potrebbe avere un calzino sporco, dimenticato in fondo al borsone della palestra, da almeno una settimana). Pazienza, almeno avrei mangiato le verdure. Fiduciosa, addentai un bel peperone tutto rosso che mi sembrava tanto appetitoso…noooooooooooo!!! Al fuocoooo!!
6) Una meta che vorresti vedere ma che ancora non hai visto?
Sono numerosissime! Ma da un po’ di tempo a questa parte ce n’è una che mi frulla in testa in modo ricorrente: il Galles.
7) Mare o montagna? E perchè?
Al mare ci vivo. Quindi vada per la montagna. O la collina.
8) Preferisci un viaggio con tutte le comodità o un viaggio più avventuroso che prevede spirito di adattamento?
Facciamo una via di mezzo? Confesso che un po’ di comfort non guasta (non ho più vent’anni, la mia schiena detesta i materassi scomodi e le sistemazioni di fortuna). Per tutto il resto, quando ho a disposizione acqua corrente, bagno, doccia ed energia elettrica mi considero soddisfatta.
9) Perchè hai deciso di aprire un blog di viaggio?
Perché mi piaceva l’idea di raccontare le mie impressioni di viaggio. Mi pareva una cosa divertente.
Per qualche tempo ho lavorato come ghost writer ( sì, sì, anche per alcuni blog di viaggio). Mi veniva assegnato un determinato soggetto e mi veniva chiesto di inserire nel testo tot parole chiave, di mettere questo o quel link, di caricare tale immagine, di evitare qualsivoglia ironia, di utilizzare un linguaggio formale, ma nel contempo non utilizzare termini troppo ricercati. Insomma, il mio margine di manovra era alquanto limitato. Allora mi sono detta: “Ma tanto vale che me ne faccia uno tutto mio, così scrivo di quel che più mi garba, senza dover rendere conto a nessuno”. Voilà.
10) Un luogo che non visiteresti mai? Perchè?
Una delle mie regole di vita è “mai dire mai”( eccetto quando mi trovo a dover esprimere questo concetto). Pertanto non c’è un luogo che non visiterei mai. In compenso vi sono alcuni luoghi che non visiterei per ora, sia per la loro delicata situazione politica, sia per il semplice fatto che per ora non mi interessano.
Ed ecco le mie domande:
1) Avete mai scelto per destinazione un posto di cui avevate letto in un romanzo?
2) Qual è la città più romantica che avete visitato?
3) Quando viaggiate, tendete a riempirvi le valigie di ricordini?
4) In viaggio, elaborate subito le vostre impressioni in vista di un post, o le lasciate maturare e sedimentare un po’?
5) Se doveste associare un odore alla città che più vi ha colpito, quale sarebbe?
6) Molti blogger dicono di volersi appropriare una destinazione, di volerla “vivere”. Voi come fate?
7) Pianificate il vostro viaggio a tavolino con tanto di cartine e depliant o preferite organizzarvi una volta sul posto?
8) Vi è mai capitato, in viaggio, di trovarvi in una situazione del tipo : “Ma cosa ci faccio qui, non potevo starmene tranquillo a casa?”
9) Qual è l’aneddotto di viaggio preferito che vi piace raccontare agli amici?
10) C’è un’usanza locale che vi ha lasciati perplessi?
Nomino:
https://www.lafamigliachegira.com/
Le mie destinazioni
No responses yet