La Costa Azzurra, al di là degli stereotipi e della sua superficie un po’ patinata, nasconde alcuni luoghi che hanno il potere di far sognare gli spiriti più romantici e affascinare gli appassionati di enigmi e di vecchi castelli. Uno di questi è il misterioso castello di Mandelieu-la-Napoule in Costa Azzurra, a pochi chilometri dalla celebre città di Cannes.
Il castello fu eretto a scopo difensivo intorno al XIV secolo, ma le vicende storiche fecero sì che venne quasi completamente distrutto nei secoli successivi. Fu soltanto nel 1918, quando le sue rovine vennero acquistate da una coppia di ricchi ereditieri americani, Mr e Mrs Clews, che il castello rinacque dalle sue ceneri grazie al lavoro e alla fervida immaginazione dei nuovi proprietari.
I Clews e il castello di Mandelieu-la-Napoule in Costa Azzurra
Henry Clews ( 1876-1937) nacque presso una ricchissima famiglia di banchieri di New York. Resosi ben presto conto che il mondo dell’alta finanza non era fatto per lui, nel 1914 decise di trasferirsi in Francia per coltivare la passione per l’arte e la scultura. La scelta cadde prima su Parigi e in seguito sulla Costa Azzurra. Al suo fianco c’era Elsie Whelen ( 1880-1959), sua moglie. Elsie (che l’artista ribattezzerà Marie, in omaggio alla Vergine Maria) era la figlia cadetta di una ricchissima famiglia aristocratica americana amante dell’arte.
Cosa fecero i Clews?
Quando Henry e Marie ne acquistarono le rovine, della vecchia fortezza medievale di Mandelieu-la-Napoule non restavano altro che le due torri e qualche brandello di muro. Per la nostra coppia, però, ciò non costituiva affatto un problema: Marie, che aveva studiato architettura, concepì e disegnò i giardini alla francese, mentre Henry si occupò dell’arredamento e della decorazione.
I 18 anni di assiduo e appassionato lavoro ebbero come risultato un castello che sembra uscito da un romanzo fantasy: un complesso dall’aspetto neo-gotico ma con numerosi elementi in stile eclettico che mettono in risalto la personalità fuori dagli schemi dell’artista.
Il fantastico mondo di Henry Clews.
Come se avesse voluto avvertirci dell’eccezionalità del luogo che ci accingiamo a visitare e del fatto che stiamo per entrare in una favola, sulla porta d’ingresso del castello di Mandelieu-la-Napoule in Costa Azzurra, troviamo incisa la scritta Once upon a time, ossia “c’era una volta”.
Il bestiario fantastico
Una volta oltrepassata la soglia veniamo accolti da esseri grotteschi e inquietanti. Ritroviamo, disseminati ovunque, draghi, serpenti, scimmie, chimere e mostri ibridi che nulla hanno da invidiare ai più deliranti quadri di Bosch o alle fantastiche illustrazioni di Lewis Carrol. Fu Henry a scolpirle nel porfirio rosso del vicino massiccio dell’Esterel, una delle meraviglie della Costa Azzurra. Fra di essi spicca Wog ( un pappagallo con la coda da lucertola) e Og, mezzo polipo e mezzo uccello.
Il simbolismo è onnipresente e farebbe pensare addirittura a un percorso iniziatico attraverso l’arte. La cosa certa è che esso la dice lunga sulla filosofia infarcita di ideali e di sogni dell’artista. Clews, che amava identificarsi con Don Chisciotte, sferrava una lotta impietosa alla mediocrità dei suoi contemporanei e alla loro arida prosaicità. Clews, infatti, nutriva una viscerale repulsione per il progresso e per la scienza i quali, secondo lui, distruggevano la meraviglia e il mistero del mondo sotto la loro asettica lente di ingrandimento.
Finché morte non ci separi: il mistero del castello
Nel 1937 alla morte di Henry , Marie aprì il castello al pubblico per far conoscere le opere d’arte del marito. Quando morì, nel 1959 venne sepolta accanto al suo amato nella cripta che avevano loro stessi progettato. Essa si trova all‘ interno di una torre sulla cui cima avevano fatto costruire una stanza senza porte né finestre. Sarebbe stato proprio là, dicevano, che le loro anime si sarebbero ricongiunte 100 anni dopo la loro morte.
Ecco il link per maggiori informazioni pratiche sullo Château de la Napoule
Restando in tema di personalità eccentriche, andate a dare un’occhiata al mio post sulla Villa Ephrussi Rothschild: Ville e giardini della Costa Azzurra
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5 Responses
Noto con piacere che anche la Costa Azzurra è ben fornita di siti storici e castelli, luoghi che come sai amo molto! Non lo conoscevo questo ma sicuramente merita una visita e spero di farla al più presto!
Siamo stati in Costa Azzurra diverse volte, ma nessuno mi ha mai segnalato questo castello da poter visitare. Mi piacerebbe vederlo, anche per il romanticismo che racchiude la sua cripta. Adoro le leggende legate ai castelli, e spero di riuscire a raggiungerlo durante il prossimo road trip in Francia.
Davvero un bellissimo posto! Sono stata molte volte in Costa Azzurra ma devo ammettere la mia ignoranza sui luoghi pittoreschi di lì.
Mi hai fatto scoprire un bel luogo!
Grazie Roberto!
Mi fa davvero piacere essere una fonte di ispirazione per i tuoi viaggi.
Bellissimo post, complimenti! Sono stato molte volte in Costa Azzurra ma come sempre questo blog mi fa scoprire cose nuove! E poi un vero blog di viaggi, scritto non per turisti usa e getta ma per viaggiatori con un’anima e un cervello :-). E che foto! Brava Veronica, continua così!