Gite fuoriporta vicino a Nizza: l’Esterel
Il massiccio dell’Esterel è uno dei posti che prediligo per fare delle gite fuori porta vicino a Nizza in primavera.
Il massiccio dell’Esterel si trova ad appena una cinquantina di chilometri da Nizza, ma ogni volta che percorro i suoi sentieri, mi sembra di essere nel bel mezzo delle montagne dell’Arizona (che però, finora ho visto solo in tv).
D’accordo, lo ammetto, il paragone è forse un po’ azzardato, ma ciò non toglie che l’Esterel è un posto dalla bellezza selvaggia e tormentata che non lascia affatto indifferenti. I colori accesi delle sue rocce rosse di origine vulcanica e dalle forme insolite contrasta col verde dei pini e delle querce da sughero che a loro volta si stagliano contro l’azzurro del cielo. Ah, dimenticavo, ad abbellire il paesaggio ci si mette anche il mare. E che mare!
Il massiccio dell’Esterel
Dell’Esterel ciò che più colpisce è il colore delle rocce. Una tinta ruggine punteggiata qua e là da qualche striatura verdognola e blu. In effetti questo massiccio, il cui punto più alto, il Mont Vinaigre, culmina a 614 metri, è composto essenzialmente di porfido rosso e blu (quest’ ultimo porta anche il nome di esterellite e veniva impiegato dagli antichi romani per la realizzazione dei monumenti). Durante il corso dei secoli, la roccia subì l’erosione degli elementi atmosferici dando così vita a paesaggi tanto spettacolari quanto fiabeschi: pinnacoli rocciosi, valloni, gole, falesie…
Un luogo incantato dai nomi evocatori
Sarà per il suo aspetto così particolare e fuori dal comune, o per il fatto che nel passato fu il covo prediletto di briganti e fuorilegge evasi dal bagno di Tolone, molti toponimi del massiccio dell’Esterel portano nomi piuttosto curiosi. Fra questi troviamo il “Lago dello Scoiattolo” (Lac de l’Ecureuil) il “Monte Aceto” (Mont Vinaigre) e “il Dente dell’Orso” (la Dent de l’Ours).
Una fata di nome Esterelle
Il nome stesso Esterel ha diverse etimologie, alcune molto plausibili, altre un po’ meno ma non per questo meno affascinanti.
Un’ ipotesi vuole che il toponimo “Esterel” venga dal provenzale estèllo, ovvero stella; un’altra, più verosimile, lo fa derivare dall’aggettivo esterle, che in provenzale significa “sterile” senza dubbio in riferimento al tipo di suolo inadatto a qualsiasi coltivazione che ricopre il massiccio; quella più fantasiosa, invece, chiama addirittura in causa la fata Esterelle, la quale, secondo la leggenda, viveva proprio da queste parti e aiutava le donne sterili a rimanere incinte.
La sainte Baume: grotte, anacoreti e santi
Se ai nostri giorni l’accesso all’Esterel è abbastanza facile grazie alle piste tagliafuoco e alla Route de la Corniche d’Or, così non era nel passato e men che meno nell’antichità. Ai quei tempi, infatti, il massiccio era pressoché inaccessibile. Per questa ragione fu scelto come luogo di eremitaggio da Sant’Onorato (Saint Honorat) che trovò rifugio nella grotta detta della Sainte Baume prima di fondare l’abbazia su una delle isole Lérins al largo di Cannes che porta il suo nome (Île de Saint Honorat).
Due passeggiate da fare in primavera vicino a Nizza sul massiccio dell’Esterel:
Pic du Cap Roux e la grotta della Sainte Baume
Il Pic du Cap Roux che culmina a circa 400 metri vanta uno dei panorami più spettacolari della Costa Azzurra ed è senza ombra di dubbio la meta ideale per una gita fuori porta in primavera sull’Esterel. Il percorso inizia dal parcheggio della Sainte Baume. Bisogna salire lungo un sentiero pietroso che si inerpica sul versante nord del Cap Roux. Dopo circa un’ora e mezza di marcia in mezzo alla macchia mediterranea, in primavera particolarmente profumata, arriviamo al Pic du Cap Roux. Il panorama da lassù è stupendo.
Ora però dovete scegliere se proseguire il giro ad anello (che in tutto richiede 6 ore di marcia), o se ritornare sui vostri passi verso il parcheggio, facendo però una breve deviazione per vedere la grotta e la cappella della Sainte Baume, il luogo che sant’Onorato scelse come luogo di eremitaggio e che ancor oggi è oggi è meta di pellegrinaggio.
Come arrivare all’Esterel:
Dall’Italia, in autostrada uscita Mandelieu la Napoule, poi proseguite verso Agay. Svoltate a destra sull’ avenue du Gratadis e continuate seguendo le indicazioni per il Massif de l’Esterel. Arrivati a un bivio, restate a destra e proseguite fino al parcheggio della Sainte Baume.
Durata dell’escursione:
Bisogna contare circa 3 ore per l’andata e il ritorno.
Per i più allenati c’è la possibilità di fare un percorso ad anello che tocca il pic du Cap Roux, le Rocher de Saint Barthélémy e il Col du Saint Pilon in circa 6 ore di marcia.
Attenzione! Sul percorso non vi è alcun bar. Bisogna portarsi dietro acqua e qualche spuntino perché di solito la camminata stimola l’appetito. Scarponcini da trekking o scarpe da ginnastica indispensabili!
Théoule e il Circuit de l’Aiguille
Théoule è il luogo in cui le la lava solidificata dell’Esterel si tuffa in mare creando impressionanti pareti minerali dalle forme curiose in cui si insinuano minuscole calette dall’acqua cristallina. Una di queste è la spiaggia de l’Aiguille, molto frequentata in estate anche per via del sentiero subacqueo che permette di scoprire le meraviglie del mondo sottomarino a pochi metri da riva.
Se non fossi così freddolosa non aspetterei di certo l’estate per fare un tuffo, ma tant’è…
Dal lungomare bisogna seguire la Promenade Pradayrol fino alla spiaggia. In fondo, sulla destra, incamminarsi lungo il sentiero che serpeggia in salita, che dopo qualche minuto salire su per una scalinata e proseguire lungo Chemin de la Pointe de l’Aiguille fino alla strada dipartimentale Corniche d’Or. Proseguire per un centinaio di metri sul marciapiede in direzione di Théoule e al passaggio pedonale attraversare per prendere Allée des Pins che dopo diventa rue Ballif. A questo punto vi troverete davanti un pannello di legno con le indicazioni per proseguire il circuito e tornare a Théoule.
ATTENZIONE!
Nei mesi estivi il rischio di incendi è molto elevato nel massiccio dell’Esterel, pertanto la circolazione di veicoli e pedoni è soggetta a rigorosa regolamentazione . Alcuni percorsi potrebbero essere impraticabili a seconda del livello di allerta.
Consulta la mappa dell’apertura delle aree boschive:
Come arrivare a Théoule:
Dall’Italia in autostrada fino all’uscita Mandelieu la Napoule; seguire poi le indicazioni per Théoule. Parcheggiare nei pressi dell’Ufficio del Turismo.
Spero di avervi dato qualche buono spunto per delle gite vicino a Nizza sull’Esterel e, visto che siete in zona, perché non scoprire altri luoghi incantevoli del sud della Francia e della Provenza? Ecco alcune idee per un viaggetto in primavera:
La provenza in primavera fra lavanda e cicale
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9 Responses
Che posto incantevole viene davvero voglia di andare a vederlo dal vero, bellissime le foto e i panorami
Non è un posto che conoscevo. Tuttavia ho visto la maestosità delle montagne in provenza quando ho visitato le gole del verdon. Magnifiche
Secondo me vale davvero la pena di fare un paio di escursioni per apprezzarne la bellezza!
Mi sembra il posto ideale per te, visto il tuo interesse per la geologia e la natura. Se vieni dalle mie parti dimmelo, e chissà se ci scappa qualche gitarella.
Non conosco affatto la zona ma l’Esterel l’ho sentito nominare durante il corso universitario di geomorfologia che ho frequentato durante i miei studi! Pensa te cosa mi hai evocato! Splendida questa zona, soprattutto per gli amanti della natura come me!
Questo posto proprio non lo conoscevo, ottimo spunto! Davvero interessante, anche l’idea di unirlo ad un viaggio in Provenza che da tanto vorrei fare. Grazie
Ne avevo sentito parlare quando sono stata a Nizza, ma poi per mancanza di tempo sono stata costretta a rinunciarvi. Non immaginavo fosse così bello, mi sa che ci tornerò a breve, l’Esterel, mi ha proprio colpito !
Una meraviglia tutta la zona! Pensa che a Theoule ci sono stata per festeggiare il mio oramai lontanissimo quarantesimo compleanno! Quelle montagne, le rocce, sono fantastiche soprattutto al tramonto! Che colori!!!
Bellissima idea per un weekend primaverile. Conosco la zona, ma non mi sono mai spinta in salita: ho sempre guardato l’Esterel da Theoule, nell’attesa di uno stimolo convincente.
Ora potrei essere abbastanza stimolata per lasciare il lungomare per cambiare prospettiva!